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Regione Sicilia

Storia

Storia del Comune di Sperlinga


Il toponimo Sperlinga è di origine greca e deriva dal termine “spelino”, Spelunca, che significa spelonca, grotta. Infatti il sito su cui sorge Sperlinga e tutto il territorio circostante è cosparso di numerose grotte artificiali scavate nell’arenaria.
Sperlinga nasce il 30 novembre nel 1597, quando il re Filippo IV concesse a Giovanni Forti Natoli il privilegio di “potervi fabbricare terre”. Da allora, il paese si è sviluppato e il numero degli abitanti è aumentato.
Successivamente fu costruita la chiesa dedicata a S. Giovanni Battista ed i primi atti parrocchiali sono datati 1612. Nei secoli precedenti alla nascita di Sperlinga, esisteva semplicemente la fortezza e le poche case costruite ai piedi del castello.
L’avvenimento più importante nella storia di Sperlinga è senz’altro il Vespro Siciliano del 1282. Quando la ribellione contro la dominazione angioina si diffuse per tutti i paesi della Sicilia, una guarnigione di francesi doveva trovarsi nel castello di Sperlinga; raggiunti dalla notizia della rivolta la guarnigione francese si asserragliò all’interno del castello, dove, aiutata per gli approvvigionamenti dai signori locali, resistette per quasi un anno.
Si ricorda che il singolare fatto riguardante Sperlinga è stato immortalato dal Tasso nella sua Gerusalemme conquistata: (…) o di Sperlingo, al fin pietoso a’ Franchi, (…).

Le vicende storiche del vespro Siciliano relative ai fatti accaduti a Sperlinga, per la loro singolarità, suscitarono grande clamore in tutta la Sicilia ed anche altrove la tradizione popolare lo testimonia. In Spagna, riporta G. Zurita, (1585) correva questo detto: “Sola Esperlinga no quiso, lo che a toda Sicilia plugo”. Ciò dimostra che la notizia si fece strada giungendo molto lontano. Ovunque si conosce il motto scolpito su due pietre nell’arco a sesto acuto del vestibolo del castello che recita: “Quod siculis placuit sola Sperlinga negavit”. Da un attento esame dei caratteri delle lettere scolpiti si desume che la scritta è postuma e forse risale alla fine del XVI secolo, o al principio del seguente, quando la signoria del castello passò al principe Giovanni Forti Natoli che fece di Sperlinga il titolo del suo principato. Il verso latino è un esametro, la cui traduzione è la seguente: La sola Sperlinga negò ciò che ai Siciliani piacque.
La storia di Sperlinga si identifica con le famiglie che possedettero il castello ed i feudi annessi.
Il primo signore di Sperlinga di cui abbiamo notizie fu Russo Rubeo (o Russo Rosso) nel 1132 col titolo di Barone. Dopo la guerra del Vespro (1282) il re Pietro d’Aragona, che fece distruggere il castello, assegnò la baronia di Sperlinga a Francesco Scaglione. Nel 1296, stando a quanto scrive B. Muscia, (1692), il castello di Sperlinga si trova in mano a Francesco Ventimiglia. La famiglia Ventimiglia possedette il castello e le terre annesse fino al 1597 quando Giovanni Ventimiglia vendette a Giovanni Forti Natoli la baronia di Sperlinga. Il re Filippo IV concesse al Natoli, per sé e per i suoi discendenti, il titolo di principe erigendo la baronia a principato. Giovanni Natoli, destinò la rocca a centro propulsore del suo principato, iniziando così l’ascesa economica connessa al ritorno alla terra dell’aristocrazia imprenditoriale. L’adattamento della fortezza a palazzo baronale, la fondazione di una nuova chiesa madre fuori della cinta, alla quale passarono tutti i privilegi di quella antichissima che era all’interno del castello, indicano la volontà colonizzatrice di questo nuovo signore.
Francesco Natoli, vendette a Giovanni Stefano Oneto la fortezza di Sperlinga, quest’ultimo fu il primo duca di Sperlinga. A lui successe il figlio Domenico nel 1680 quale primogenito. L’ultimo duca di Sperlinga fu Giuseppe Oneto e Lanza che nel 1862 concesse il castello in enfiteusi al barone Nunzio Nicosia da Nicosia. Gli eredi del Nicosia nel 1973 lo donarono al Comune di Sperlinga. Oggi, dopo i lavori di restauro, è fruibile al pubblico.

 

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